Essi sembravano avere attributi psicologi ed atteggiamenti molto diversi da quelli a cui eravamo abituati.
Spesso erano bambini iperattivi, disattenti, ribelli ad ogni forma di disciplina imposta, e si pensava che le difficoltà che si incontravano nell'educarli fossero da imputarsi alla società, alla mutata struttura familiare, allo sviluppo tecnologico, alla violenza esaltata nei programmi televisivi, all'aumentato benessere, ecc...
Negli Stati Uniti questo ha portato i genitori a richiedere l'aiuto di psicoterapeuti, che sempre più spesso "tenevano tranquilli" questi bambini con psicofarmaci.
Questa tendenza allarmante è andata aumentando nel tempo, in maniera esponenziale, e sta prendendo piede anche in Europa (è di poche settimane fa un trafiletto apparso su un settimanale a tiratura nazionale che parlava della facilità con cui bambini particolarmente irrequieti vengono trattati con psicofarmaci).
Non si conoscono le conseguenze a lungo termine di questo abuso di "droghe legalizzate" (E NON) ma la violenza tra i giovani è un fenomeno preoccupante, per cui viene spontaneo chiedersi se esista una correlazione.
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