domenica 29 maggio 2011

una scuola x noi!

Molti dei bambini ragazzi considerati iper/ipo attivi, dislessici ecc., molto spesso sottoposti a test di intelligenza, risultano essere al di sopra del 100. Arrivano a comprendere più velocemente e le capacità di processo del pensiero e una memoria eccezionale fanno si che essi perdano interesse durante le lezioni.
Il limite di attenzione si è ulteriormente abbassato in questi anni, per tutti, lo sanno bene i pubblicitari, mentre è aumentata la capacità di fare più cose contemporaneamente, per esempio ascoltare l’insegnante disegnando o eseguendo movimenti, è vero che questi bambini sono diversi, ma perché nascono da noi che siamo già diversi dai nostri genitori, è un evoluzione continua.
Emilia Costa, professore emerito di Psichiatria dell'Università' La Sapienza di Roma afferma che: le maggiori capacità del bambino non vengono riconosciute, apprezzate ed accettate dalla famiglia e dalla scuola, e si attiva un conflitto tra il bambino ed il suo ambiente, con comportamenti disobbedienti od oppositivi di disattenzione e sintomi di ansia ed irritabilità.Quando questi bambini vengono erroneamente classificati come iperattivi, spesso la strada e' segnata: stigma, visite psichiatriche, psicofarmaci".
Il professor Rosa Angela Fabio, cattedra di Psicologia Generale all'Università' di Messina ed esperta di plusdotazione, dichiara: "La società d'oggi ha ritmi forsennati, la giornata e' piena, troppo piena, c'e' troppo di tutto, e questo non aiuta ad una formazione equilibrata del carattere dei più piccoli. I bambini plusdotati poi arrivano più velocemente dei loro coetanei alla fine di un processo mentale, poi 'spengono' l'attenzione, si distraggono, si annoiano, diventano enigmatici ed impossibili da capire agli occhi di noi adulti, e la possibilità che un comportamento del genere venga medicalizzato e' concreta".
"Per questo, il Dipartimento di Psicologia dell'Università' di Pavia – ha attivato un laboratorio sulla plusdotazione che e' all'avanguardia in Italia ed in linea con quanto esiste già in Europa. E' sempre più necessario 'saper distinguere', e garantire un approccio scientifico tale da dare risposte ai molti interrogativi che le famiglie dei bambini 'gifted' si pongono quotidianamente, e che troppo spesso restano senza risposta".

Da tempo orami, parte della formazione scolastica si preoccupa di organizzare la mente inferiore e un bambino è giudicato, in base alla sua educazione, alla capacità di reagire ad un cumulo di informazioni.
Educare è assai più che esercitare la memoria e informare il bambino o lo studente sul passato e le sue conquiste, nozioni che hanno il proprio ruolo, il passato deve essere studiato e compreso, poiché da esso deve crescere, fiorire e dar frutto ciò che è nuovo. Ma educare implica qualcosa di più. (educazione viene da exducere- trarre fuori, allevare le capacità e i talenti)
Per prima cosa — come molti hanno compreso — deve fare dell’uomo un cittadino intelligente (consapevole), un genitore saggio, una personalità controllata; deve metterlo in grado di compiere la sua parte nel lavoro del mondo e farne un essere che sappia vivere in pace, in armonia con il suo prossimo e disposto ad aiutarlo. In secondo luogo deve metterlo in grado di colmare le lacune esistenti tra i vari aspetti della sua natura.
Nella società attuale finalmente si è compreso, che il gioco non solo esplica una funzione di socializzazione ,ma possiede anche un elevato valore educativo. Esso facilita nel bambino lo sviluppo adeguato del linguaggio,consente il riequilibrio del suo mondo affettivo e relazionale,agevola il superamento delle sue ansie, delle sue paure e favorisce, permettendo di scaricare l'aggressività accumulata, il processo di apprendimento attivo.
Oggi si è compreso che l'attività ludica serve al bambino per lo sviluppo delle sue capacità, ma nonostante si siano acquisite queste consapevolezze, si può osservare che, in realtà, questo aspetto risulta ancora trascurato dalle istituzioni e il bambino limitato nella sua spontaneità è costretto ad accumulare l'aggressività, che, non riuscendo a controllare, scaricherà facilmente contro qualcosa o qualcuno.

E' chiaro che la scuola deva insegnare a leggere, scrivere e tener di conto, sono priorità irrinunciabili; ma che dire di una scuola che finalmente insegni seriamente, prima di tutto attraverso l'esempio, l'educazione civica come primo punto? Una scuola che provi, fin dalla più giovane età, ad sviluppare nella mente degli allievi i principi della democrazia, spiegando che essa non è solo diritti, ma soprattutto (anche) doveri. Una scuola che insegni agli alunni il rispetto per sé stessi, per gli altri e per la natura? Una scuola che insegni al futuro uomo che esistono catastrofi naturali anche perché l'ambiente è stato offeso dall'esser umano. Una scuola locale (inventiamoci un nuovo federalismo, quello scolastico), di una scuola che prima di insegnare quale è la capitale dell'Ecuador ai bambini, parla di arti e mestieri locali, una scuola che accompagni gli allievi fuori dai propri cancelli a visitare laboratori, ospedali, ospizi e tutto quanto può insegnare qualcosa di tangibile sulla vita agli allievi stessi?

Che dire di una scuola che insegni agli alunni cos'è lo spreco, che insegni loro a gestire con abilità e rigore civico ad esempio gli scarti, gli avanzi e l'immondizia e a chiedersi come e perché vengono prodotti
Che dire di una scuola organizzata in classi non statiche (non sempre gli stessi alunni, ma scambio continuo di essi con altre sezioni) e composte da allievi ad età miste, in modo che i più piccoli abbiano ad imparare dai grandi della vita e i grandi abbiano da responsabilizzarsi attraverso l'assistenza ai piccoli?
Che dire di una scuola dove alcuni lavori di piccola manutenzione e quelli di pulizia vengano svolti dagli allievi (quelli in età più alta), in modo che conoscano le fatiche (l'impegno) e le responsabilità?
Una scuola che tenga conto delle diversità costituzionali dei ragazzi. Ovvero, ormai sappiamo che esistono delle ―tipologie‖ costituzionali e caratteriali dell’essere umano, che ci differenzia e accomuna
secondo alcune caratteristiche. Se prendiamo una tipologia biliosa, una nervosa, una linfatica, una sanguigna, avremo caratteristiche diverse e modi differenti di approcciarsi alla vita e quindi anche alla scuola. Potrebbe quindi essere utile differenziare le modalità di studio sulla base di un’analisi costituzionale.

Da tempo orami, parte della formazione scolastica si preoccupa di organizzare la mente inferiore e un bambino è giudicato, in base alla sua educazione, alla capacità di reagire ad un cumulo di informazioni.
Educare è assai più che esercitare la memoria e informare il bambino
o lo studente sul passato e le sue conquiste, nozioni che hanno il proprio ruolo, il passato deve essere studiato e compreso, poiché da esso deve crescere, fiorire e dar frutto ciò che è nuovo. Ma educare implica qualcosa di più. (educazione viene da exducere- trarre fuori, allevare le capacità e i talenti)
Per prima cosa — come molti hanno compreso — deve fare dell’uomo un cittadino intelligente (consapevole), un genitore saggio, una personalità controllata; deve metterlo in grado di compiere la sua parte nel lavoro del mondo e farne un essere che sappia vivere in pace, in armonia con il suo prossimo e disposto ad aiutarlo. In secondo luogo deve metterlo in grado di colmare le lacune esistenti tra i vari aspetti della sua natura.
Nella società attuale finalmente si è compreso, per merito di Frobel, che il gioco non solo esplica una funzione di socializzazione ,ma possiede anche un elevato valore educativo. Esso facilita nel bambino lo sviluppo adeguato del linguaggio,consente il riequilibrio del suo mondo affettivo e relazionale,agevola il superamento delle sue ansie, delle sue paure e favorisce, permettendo di scaricare l'aggressività accumulata, il processo di apprendimento attivo. Oggi si è compreso che l'attività ludica serve al bambino per lo sviluppo delle sue capacità, ma nonostante si siano acquisite queste consapevolezze, si può osservare che, in realtà, questo aspetto risulta ancora trascurato dalle istituzioni e il bambino limitato nella sua spontaneità è costretto ad accumulare l'aggressività, che, non riuscendo a controllare, scaricherà facilmente contro qualcosa o qualcuno.


Proposta per la creazione di scuole nuove:
Abbiamo scelto di attingere dai principali presupposti delle scuole Montessori, del metodo Steirn/Wardlof, delle scuole occidentali sperimentali per plus dotati, e dalle scuole spirituali di tutto il mondo: i valori umani (generosità, coraggio, perdono, gratitudine, compassione, ottimismo, ...disciplina ecc)
Le materie Olistiche che stiamo prendendo in esame, da applicare in base allo sviluppo cognitivo, sono:
· Studio delle materie scolastiche
· La storia da un punto di vista evolutiva
· Ecologia
· Etica dell'economia – denaro – abbondanza
· Recitazione
· Danza
· Canto
· Musica
· Pittura
· Scultura
· PatchWork
· Modellismo
· Sport, nuoto, equitazione, parkour ecc.
· Scienza e spiritualità
· Fisica quantistica
· Astronomia
· Educazione alimentare
· Forme pensiero Legge dell’attrazione
· Comprensione dell'ego positivo e creazione del sé
· Consapevolezza del lato oscuro delle pulsioni negative da trasformare
· Risoluzione dei conflitti in modo pacifico
· Se stessi soli e con gli altri, imparare a parlare e agire in pubblico
· I fondamenti di una relazione d'amore e di amicizia onesta e felice
· Progettazione ingegneristica
· Sviluppo della responsabilità e dell'onestà
· Rispetto per genitori, anziani e maestri
· Sviluppo della consapevolezza creativa
· Condizionamenti e Idealismi
· Educazione teologica universale
· Educazione a una sessualità felice 

1 commento:

  1. ciao e complimenti per il tuo sito. sono l'autrice di un articolo che hai su questo blog e ho bisogno di comunicare con te ma non trovo un indirizzo email. Per favore potresti scrivermi tu? la_ply@yahoo.it grazie!

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